PSR 2014-2020 Energie Rinnovabili – Seminario ASTI su “Valorizzazione Energetica delle Biomasse Agricole e Forestali”

Il 28 maggio 2018 si è tenuto ad Asti, presso la prestigiosa sede della Cassa di Risparmio di Asti, in piazza Libertà 23 il seminario dal titolo “Valorizzazione Energetica delle Biomasse Agricole e Forestali”, organizzato in collaborazione con Associazione Italiana Coltivatori di Asti e con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Asti.

Hanno portato i loro saluti all’inizio dell’evento, il Presidente della Associazione Gianmarco Rebaudengo, il Presidente della Provincia di Asti Marco Gabusi e il Vice Direttore della Cassa di Risparmio di Asti, Dottor Marco Graziano.

Riportiamo un breve riassunto dei contenuti del seminario

Tra tutte le fonti di energia rinnovabile la biomassa è certamente quella che ha fornito per prima l’energia all’uomo e tuttora fornisce le basi per la sussistenza energetica in gran parte dei paesi in via di sviluppo.

Le minacce del cambiamento climatico e la dipendenza da fonti fossili strategicamente critiche ed incompatibili con scenari di pace ha rilanciato nel corso degli ultimi anni il passaggio da un’economia energetica basata quasi esclusivamente sulle fonti fossili ad un più profondo e moderno utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili. Nell’ambito della biomassa, si è così passati dalla semplice combustione della legna per fini domestici e ricreativi allo sviluppo di nuove ed al recupero di vecchie tecnologie che, nel loro stato di avanzamento tecnologico attuale, permettono lo sfruttamento della risorsa in maniera efficiente, pulita ed affidabile.

Un cambiamento di paradigma di questa portata non poteva non avere una ricaduta importante sul comparto agro-forestale che, in quanto produttore della materia prima, è il primo anello di una lunga catena che dalla biomassa porta all’energia prodotta, e che di questa catena è un attore fondamentale.

L’uso della biomassa ai fini energetici ha quindi portato una ventata di novità in agricoltura negli ultimi anni, riportando l’azienda agricola ad assumere un ruolo nuovamente di rilievo nell’economia del paese, avvicinandola alle realtà industriali e ridandole il suo ruolo centrale di attività multifunzionale perduto durante gli anni del boom economico.

Il concetto di impresa agri-energetica è così venuto alla ribalta, poco meno di una ventina di anni orsono, e può essere sintetizzato, nella sua accezione più ampia, attraverso la seguente definizione:

un’impresa agri-energetica è un’impresa agricola che organizza la sua attività imprenditoriale per coltivare, produrre e vendere energia.

Questo concetto esprime al meglio ciò che da sempre è stato, ossia una vocazione multifunzionale dell’impresa agricola, che da ben prima dell’era industriale era al contempo produttore sia di materia prima agricola e forestale sia di materia prima atta a soddisfare il proprio e l’altrui fabbisogno energetico primario tramite l’utilizzo e la vendita di legname. La legna e gli scarti agricoli erano infatti alla base del consumo energetico delle fattorie. Per quanto riguarda le varie forme di impresa, si distinguono in generale tre tipologie di impresa agri-energetica: l’azienda produttrice di sola biomassa a fini energetici, l’azienda produttrice di biomassa ed energia per autoconsumo e l’azienda produttrice di biomassa ed energia sia per l’autoconsumo sia per la vendita a terzi. La scelta tra queste diverse forme passa per un’attenta valutazione del potenziale a disposizione dell’azienda agricola, dalla sua capacità economica e dal grado di rischio di impresa che ci si vuole assumere.

Nella sua declinazione più moderna, l’impresa agri-energetica ha l’obiettivo di generare reddito d’azienda sia nel settore agroalimentare sia nel settore energetico. Tale approccio sinergico ha in potenza l’effetto di moltiplicare e non solo di sommare i benefici derivanti da una efficiente implementazione delle attività su di un più ampio spettro.

Altro punto fondamentale e caratterizzante è la specifica tipologia di produzione energetica associata all’azienda agri-energetica: poiché stiamo parlando di produzione di energia da una matrice organica (biomassa), l’energia prodotta da un’azienda agri-energetica rientra di diritto all’interno della produzione di energia rinnovabile e, se prodotta attraverso un approccio che faccia della sostenibilità uno dei punti cardine, parimenti di un’energia sostenibile.

Esiste poi un aspetto sociale della riattivazione della filiera biomassa energia a livello locale, specialmente quando si tratta di ridarle vita nelle aree rurali e montane. Le opportunità aperte da una corretta implementazione della filiera della biomassa solida per usi energetici possono inoltre avere ricadute positive a livello locale sia sulla corretta gestione del patrimonio boschivo sia sull’economia locale che ne beneficia in termini di creazione (o, meglio, ri-creazione) di posti di lavoro legati alla gestione del territorio oltre ad un minor costo per l’approvvigionamento energetico a carico delle famiglie.

Ma il riavvio di una filiera di approvvigionamento della biomassa solida porta con se ulteriori opportunità di ricaduta economica sul territorio. L’azienda agri-energetica, in questo specifico caso impresa forestale a vocazione energetica, ha così accesso ad ulteriori potenziali attività agro-industriali quali ad esempio la produzione di pellet, che ha un mercato finale in continua crescita da ormai più di un decennio, oppure ad attività collaterali quali la produzione di carbonella per il mercato del carbone da barbecue, quindi per uso domestico-ricreativo.

L’obiettivo del seminario è stato quello di fornire a coloro che operano nel mondo rurale i primi concetti riguardanti l’utilizzo delle biomasse per la produzione energetica, così da permettere agli operatori agricoli di comprendere le potenzialità e gli eventuali rischi connessi all’avvio di attività basate sull’utilizzo di impianti a biomassa. Una buona informazione da parte degli operatori è un importante elemento affinché siano messe in atto buone pratiche.

Grazie alla collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Asti, l’evento ha riconosciuto 4 CFP per gli Ingegneri partecipanti, iscritti all’Ordine.

FotoLeonardoNibbiIl relatore, Ing. Leonardo Nibbi, assegnista di Ricerca presso il CREAR (Centro di Ricerca per le Energie Rinnovabili) dell’Università di Firenze, ha iniziato la sua attività nel campo delle rinnovabili nel 1999, inizialmente nell’ambito della logistica della filiera biomassa energia, ampliandola poi nel corso degli anni a tutte le problematiche relative alla biomassa (stima della produttività, tecnologie di conversione, sostenibilità etc.), al micro/mini eolico (valutazione del potenziale eolico e micrositing di wind farm) ed alla integrazione delle diverse fonti rinnovabili. Ha ultimamente contribuito alla voce “Bioenergy: Role in Balancing the Electricity Grid and as Energy Storage” all’interno della “Encyclopedia of Sustainability Science and Technology” pubblicata da Springer.

Livio Olivero

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