PSR 121 – Newsletter P.N2 – Filiera biomassa – energia: norme ed incentivi

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Forme della biomassa per uso energetico

La biomassa solida nella sua forma più semplice risulta poco pratica per l’uso energetico, in genere si provvede a trasformarla in modo da semplificare il trasporto, stoccaggio e uso.

Il cippato è la trasformazione in “chips” o scaglie di dimensioni che vanno da pochi millimetri a qualche centimetro.

La produzione può essere fatta anche in proprio attraverso una cippatrice collegabile al trattore o alla rete elettrica.

Pellet è il combustibile più nobile che si può produrre dal legno. In pratica sono piccoli bastoncini di segatura pressata. Sono di facilissima gestione, infatti si possono acquistare anche in un supermercato. Sono molto adatti ad impianti di riscaldamento sia piccoli che grandi, in quanto la loro forma permette una gestione della combustione molto buona.

Il pellet deve sottostare alle UNI EN 14961 che gestiscono le proprietà dei materiali e alla UNI EN 15234 che traccia a ritroso di tutta la filiera ed è possibile risalire ex post al ciclo di vita del combustibile.

ENplus è la certificazione di riferimento a livello internazionale e questo permette di controllare tutta la filiera, dalla materia prima alla consegna al consumatore finale.

Una alternativa al cippato e al pellet è la bricchetta che prodotta dalla pressatura del legno ma con dimensioni paragonabili a quello del ciocco di legno.

La loro principale applicazione è quella di andare a sostituire i ciocchi di legna in applicazioni come stufe o camini, in quanto hanno dimensioni paragonabili e presentano parte dei vantaggi del pellet.

La forma più semplice di lavorazione del legno sono i ciocchi in cui la forma cilindrica originaria è alquanto mantenuta.

In generale il ciocco è una forma molto comoda e economica per l’autoproduzione ma da limitare ai sistemi di produzione calore e non per l’energia elettrica. La normativa per la legna da ardere è la ISO 17225-5 che identifica tre classi di qualità: A1, A2 e B.

Al fine di contrastare il commercio di legname di provenienza illegale, l’Unione europea si è dotata di due specifici regolamenti (n. 2173/2005 e n. 995/2010), noti con gli acronimi FLEGT (Forest Law Enforcement, governance and trade) ed EUTR (European Union Timber Regulation).

In particolare, EUTR è conosciuto come “Regolamento Legno”, ed obbliga dal 2013 gli Stati membri ad attenersi alle disposizioni in esso contenute.

La legislazione suddivide gli attori in due categorie:

– Operatori, Sono coloro che immettono per la prima volta sul mercato dell’UE legno o prodotti da esso derivati;

– Commercianti, Sono coloro che acquistano o vendono, a fini commerciali, legno o prodotti derivati già immessi sul mercato interno.

Incentivi

Tariffa omnicomprensiva

Per i soggetti che intendono realizzare impianti per la produzione di energia elettrica finalizzata alla totale vendita in rete la tariffa omnicomprensiva è il meccanismo più efficace. In pratica il GSE (Gestore Servizio Elettrico) riconosce una tariffa fissa per ogni kWh immesso in rete. Il meccanismo prevede una tariffa di riferimento per fonte energetica, per le biomasse fino al 2017 i valori oscillavano fra 0,14 a 0,25€ per kWh. Per i sistemi a combustione è previsto anche un premio se l’impianto rispetta determinati limiti sulle emissioni. Per il 2018 sono in aggiornamento ma non è ancora uscito il decreto.

Conto energia

Il conto termico è un’azione di incentivazione per promuovere l’efficienza termica e le energie rinnovabili termiche. Questa misura è attivata di anno in anno all’interno della legge di stabilità.

Per le aziende agricole la più importante azione è quella di incentivazione dell’installazione di generatori a bio-massa per il riscaldamento sia degli edifici che delle serre.

In questa azione lo stato riconosce un rimborso ottenuto attraverso un bonifico.

In questa azione è premiata la qualità dell’intervento, infatti ci sono vincoli sui generatori acquistati in quanto devono essere certificati e l’incentivo è incrementato se il generatore presenza emissioni migliori rispetto allo standard.

Col conto energia è possibile anche finanziare  sistemi solari termici.

Bonus ristrutturazione e Ecobonus

Questi due bonus sono due operazioni di tipo fiscale, infatti lo stato riconosce una detrazione IRPEF da spendere nei 10 anni successivi all’intervento.

All’interno di questi due strumenti è possibile provvedere alla sostituzione delle caldaie con sistemi a biomassa. Questa misura è definita di anno in anno attraverso la legge di stabilità (finanziaria) e quindi può variare come intensità e limiti.

Per il 2018, la detrazione ha un valore varia dal 50 e 70% delle spese sostenute. Una novità importante del 2018 è la cessione del credito di imposta. In pratica il proprietario può cedere il credito di imposta che gli verrebbe riconosciuto ad un soggetto terzo, tipo l’azienda che effettua l’intervento. Questa soluzione permette di finanziare in modo immediato l’intervento, in quanto il proprietario si ritroverebbe uno sconto in fattura.

Scambio sul posto e ritiro dedicato

Queste due modalità non sono un vero e proprio incentivo economico ma strumenti di gestione dei rapporti con la rete elettrica. In pratica per chi va a realizzare impianti a fonti rinnovabili o assimilabili è possibile attivare un rapporto col GSE (Gestore Servizio Elettrico) che semplificano l’accesso alla vendita.

Ritiro dedicato è una modalità di vendita dell’energia in cui il GSE acquista tutta l’energia prodotta e gestisce le attività economica sul mercato dell’energia. Questa soluzione è adatta ai produttori che vendono tutta la loro produzione. Lo scambio sul posto invece è utile a chi ha un impianto di autoproduzione, quindi puntano a consumare l’energia prodotta. In questo caso la rete opera come un accumulo virtuale in cui si immettere energia in fase di surplus e si preleva nei momenti di necessità. Il sistema permette di contabilizzare e compensare gli ingressi con le uscite.

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Livio Olivero

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